E se non si dovesse scegliere? Se non ci fosse bisogno di stabilire chi detiene maggiore forza tra amore e metallo? Dopotutto, L’Araba Fenice di Stefania Antonelli – azienda marchigiana nel settore metallurgico, oggi, completamente al femminile – pare dimostrare che tra le due potenze in questione non solo possa sussistere una pacifica convivenza, ma che, anzi, siano in grado di favorire un circolo virtuoso tra la manipolazione dei metalli e il rapporto tra colleghe.
II. La Fenice spicca il volo
Passaparola, legami, incremento degli ordini e sperimentazioni di mercati differenti (Stefania, da principio, conosceva solo quello delle fibbie e di accessori per la moda)… Come si suole dire: il resto è storia. L’Araba Fenice opera nella sua branca da ormai trent’anni – evitando di settorializzarsi, forgiando articoli eclettici capaci di rispondere a variegate esigenze (dal capoculla alla bomboniera; dall’ornamento per calzature e borse all’oggettistica; dal religioso funerario al gadget promozionale, e molto altro).
I capisaldi che sorreggono il marchio sono l’anima (la passione per il mestiere), la conoscenza (la devozione verso gli aspetti pedagogici dei neoassunti), il fare bene (ovvero, il mettere a disposizione del cliente anche la creatività, accompagnandolo nella resa migliore del progetto che egli avanza; una dinamica in cui il tornaconto economico – seppur necessario – è solo l’ultima ruota del carro) e, a chiudere la fila, la promozione di quello che, come s’è detto, è un team tutto al femminile.
Questo accento sulla femminilità è per L’araba Fenice – e per Stefania che ne è sia il cuore, sia lo spirito – di estrema rilevanza. La squadra, un nucleo al contempo omogeneo ed eterogeneo (di qua, i valori condivisi, la serietà e la maestria nel sintetizzare manufatti di alto pregio; di là, singolarità che collaborano per il raggiungimento di un traguardo comune che percepiscono come ragion d’essere della professione che svolgono), è costantemente attenta a intraprendere quei percorsi formativi atti a migliorare la qualità del lavoro e l’efficienza produttiva, la soddisfazione reciproca tra la resa (indi, la soddisfazione del committente) e la gestazione (indi, la soddisfazione delle operaie).
La tendenza “al fare come fanno gli uomini” (in un campo, poi, in prevalenza maschile) è un po’ un’insidia per ogni donna che si dia all’imprenditoria. Consce di tale tranello nell’ombra in agguato, il team di Stefania è, all’opposto, determinato a “fare come le donne fanno”: vigono il supporto, il valore delle donne e la sorellanza. Anche i battibecchi o gli scontri, certo; i quali, però, non costituendo la dimensione emotiva alcuna minaccia da fugare, trovano sempre risoluzione in riappacificazioni, dialoghi e, infine, abbracci – raffronti costruttivi, insomma, sinonimo di progressiva e continua crescita sotto ogni punto di vista.
La veemenza di un abbraccio.
L’energia dell’amore…Per concludere, perciò, e rimandare all’esergo: a L’Araba Feniceamore e metallo sono forti in egual misura.
